SOCIOLOGIA


 Comunicazione e mass media

La sociologia studia il funzionamento e gli effetti della comunicazione sui singoli e sulla società. Elementi indispensabili di ogni comunicazione sono: un emittente e un destinatario del messaggio, un significato da far sorgere nel ricevente, un codice di trasmissione comprensibile agli interlocutori e la volontà di comunicare 

da parte dei soggetti coinvolti. Tra queste condizioni di base merita particolare attenzione il codice linguistico. Il linguaggio è la capacità umana di applicare un codice di segni appositamente organizzati per esprimere ai propri simili significati complessi. La comunicazione può assumere forme diverse: verbale, non verbale, interpersonale e mediale.

La comunicazione mediale è in grado di superare le distanze spazio-temporali e interessare molti soggetti contemporaneamente. Ciascun medium ha caratteristiche specifiche: telefono e lettera consentono una comunicazione interattiva e paritaria tra gli interlocutori; radio, televisione, stampa e cinema rendono possibili eventi comunicativi unidirezionali, o quasi-comunicazioni, caratterizzati dalla posizione privilegiata dell’emittente rispetto ai destinatari. Quest’ultima modalità è tipica della comunicazione di massa. Lo sviluppo delle tecnologie di digitalizzazione e di strumenti come Internet ha tuttavia introdotto nel sistema della comunicazione mediale fattori di democratizzazione che ne correggono la unidirezionalità. Con la nascita dei new media si è diffusa una nuova forma di comunicazione, multimediale e interattiva, che coinvolge molte persone in un’interazione comunicativa su un piano di parità. Con Internet si realizza una trasmissione autoregolata di informazioni su rete telematica, libera dal controllo dei poteri coercitivi delle istituzioni sociali anche se non priva di elementi di disuguaglianza.





nuovi mezzi di comunicazione di massa presentano moltissimi vantaggi però se non vengono usati con professionalità e senso di responsabilità possono comportare conseguenze sconvenienti.
Oggi la psicologia della folla passa in gran parte attraverso i mass media, i mezzi di comunicazione di massa che servono per trasmettere in modo impersonale informazioni a un largo pubblico.

Inizialmente questi mezzi erano i libri le cui tirature sono divenute consistenti solo a partire da metà ottocento.

È con la diffusione dei libri ma soprattutto con la diffusione dei giornali che la cultura cominciò ad avere dimensioni popolari. Il primo mezzo fu il “feuilleton”un’appendice dei giornali che diffondeva storie. La televisione ha oggi un ruolo prevalente nella diffusione dei messaggi di massa, delle mode, dei comportamenti di consumo. I media hanno trasformato il concetto di massa sopprimendo in parte le aggregazioni fisiche di folla, ma riuscendo a scatenare reazioni psicologiche simili.


 

Un’altra caratteristica dei nuovi media è quella di dover utilizzare motivazioni comuni per il più vasto numero di utenti e consumatori possibili. Si tratta cioè di canalizzare messaggi che si rivolgano alla maggior parte degli utenti, quindi i messaggi devono essere semplificati al massimo, spesso banalizzato in modo da potere:
a. colpire rapidamente
b. suscitare l’attenzione
c. essere così essenziale da venire percepito, ricordato, suscitare emozioni.
Ciò a permesso che il messaggio può raggiungere più persone ma rendo allo stesso tempo molti insoddisfatti; ciò infatti sta portando a una lenta trasformazione delle reti televisive. La televisione generalista, fatta cioè per soddisfare tutti e per rispondere a tutti i gusti viene lentamente sostituita da reti o programmi specializzati e soprattutto da trasmissioni in cui l’utente può scegliere e pagare ciò che lo interessa.
mass media hanno effetti a breve termine ma anche conseguenze a lungo termine che sono legate ad una trasformazione psicologica

Il sociologo tedesco Habermas sostiene che il medium televisivo contribuisce a creare una pseudo sfera pubblica che allontana i cittadini dall’azione politica e dall’impegno sociale. Ciò non dovrebbe accadere perché in una democrazia partecipativa la sfera pubblica dovrebbe costituire lo spazio di discussione e di confronto ideale.

RUOLO DEI MASS MEDIA NELLA SOCIETA' ODIERNA

 

La televisione ha la tendenza a mettere in scena se stessa: autoreferenzialità. Gli spettatori si appassionano a programmi poveri di contenuti e di idee purchè vi prendano parte personaggi televisivi famosi.

Secondo Baudrillard la tv ha sostituito la dimensione storica e ideologica con la banalità assoluta.
Il rapido susseguirsi di immagini sollecita continuamente il sistema nervoso senza consentire l’elaborazione completa degli stimoli, lo spettatore non ha tempo per reagire con risposte cognitive o verbali e cade in una sorta di stato ipnotico.

La tv può dunque avere dei risvolti ambigui: può suggestionare, fornire pseudo informazioni, manipolare i sentimenti dello spettatore allo scopo di vendere i prodotti.. è bene perciò che sin dall’infanzia si impari a capire il linguaggio dei media.
I programmi possono essere analizzati dal punto di vista dei costi di produzione; bisogna riflettere sulle distinzioni tra reti pubbliche e private e chiarire quali sono le fonti di reddito delle une e delle altre. Un altro importante concetto è quello dell’audience perché intorno ai programmi di ascolto più rilevante che tende a concentrarsi il maggior numero di spot pubblicitari, ossia finanziamenti.


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